Si chiama “Paese mio” e punta ad incentivare l’artigianato, il commercio, l’agricoltura e il turismo locale. Ma anche a ridurre la burocrazia al minimo, rendendo il Comune economicamente dinamico e vicino alle esigenze del contribuente.
Si presenta così ai suoi elettori Luigi Paragone, sindaco uscente a San Giorgio la Molara e candidato nuovamente alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno. Il primo cittadino, ai microfoni di Ntr24, spiega le ragioni che lo hanno spinto a riproporsi ai suoi concittadini fortorini.
Zootecnia, olio, carne marchigiana, agricoltura biologica, promozione dei prodotti locali. Questi i settori dai quali ripartire per rilanciare l’economia della comunità. Nel suo programma, almeno sulla carta, si parla anche di riqualificazione urbanistica, completamento del PUC, wifi gratuito, capacità di intercettare i fondi europei e verifica della sicurezza. Proprio su questo punto, Paragone replica a quanti lo hanno accusato di essere andato via da San Giorgio la Molara subito dopo l’alluvione del 15 ottobre scorso, sostenendo di essersi recato tra i primi a Calise, contrada tra le più colpite, ed essere partito solo dopo aver affidato i concittadini colpiti dal maltempo nelle mani della sua giunta. Il candidato non risparmia stoccate anche ai suoi avversari politici su temi caldi come la Cassa Rurale e la vicenda Molisannio.
Spazio anche alla sua squadra nelle tre ore di comizio: in corsa con lui alla prossima tornata elettorale una compagine eterogenea composta da studenti, forestali, agricoltori ed imprenditori.
Le dichiarazioni nel servizio video